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9-19 novembre 2019

Compartir Flamenco en Cuba

Il progetto nasce nel 2017 da un'idea di Francesca Stocchi che, attraverso la danza e in modo particolare il Flamenco, si propone di far incontrare due popoli e due culture, quella italiana e quella cubana. Quando ci ha proposto il progetto abbiamo subito aderito con entusiasmo perché ogni momento di scambio culturale, soprattutto se raggiunto con l'esperienza del viaggio, risponde alla nostra mission che è quella di creare una cittadinanza attiva, abbattendo le barriere della paura della diversità.

Il progetto si è realizzato a la Habana dal 9 al 19 di Novembre 2019. Hanno partecipato un totale di 52 persone di cui 42 hanno preso arte attiva alla costruzione dello spettacolo. La prima settimana si sono svolte giornalmente lezioni di flamenco alla Scuola Alejo Carpentier dove gli alunni si sono esercitati con Francesca Stocchi mentre i ballerini italiani lo hanno fatto con le insegnanti cubane della scuola e della compagnia Ecos. Nel pomeriggio tutti abbiamo potuto partecipare ai laboratori di danze cubane. Il 14 Novembre c'é stato lo spettacolo finale al Teatro America in Av. Italia. Lo show ha visto sul palco tutti gli attori dello scambio, le compagnie Ecos e quella di Francesca Stocchi e gli alunni della scuola Alejo Carpentier che hanno montato uno spettacolo molto ben riuscito.

Abbiamo poi organizzato una visita alle Scuole d'Arte dell'Avana. Il “gruppone” è stato ricevuto alla scuola della musica con un concerto eseguito da alcuni allievi ed in seguito è stato possibile fare un tour dentro i bellissimi spazi del ex Country Club guidati dal retore che ha raccontato la storia della ISA dalle sue origini fino ai giorni nostri. Siamo stati invitati anche dagli autori alla presentazione alla Biblioteca Nacional del libro “La Associazione Habana nuestra de cada dia“ un opera di Leonardo Padura e Carlos Torres Cairo e all'inaugurazione della galleria d'arte dello stesso fotografo con la sua mostra personale “renuencia”.

Grazie a Ridolina, un'allieva della scuola di Francesca Stocchi, i medici del gruppo hanno conosciuto il progetto dei clown di corsia che la coinvolge ed hanno anche avuto la possibilità di visitare un ospedale, confrontandosi con i loro colleghi cubani. Alcuni hanno avuto la possibiltà di partecipare al workshoop di fotografia sociale di Arcs per i 500 anni dell'Havana. Insomma flamenco e non solo.

E' stato uno sforzo organizzativo che ha richiesto tempo e impegno, ma grazie alla collaborazione di Erduy Varela Cruz per l'ufficio provinciale della Cultura, di Federico Mei per Arci e Arcs, di tutti quelli dell'Associazione Punto8 (soprattutto Roberto Lamioni che, presente all'Avana, ha gestito insieme a me la logistica dello scambio) e della scuola di Francesca Stocchi siamo riusciti a portare a termine un progetto tanto ambizioso quanto soddisfacente. Le buone relazioni che Arci, Arcs e Punto8 hanno costruito negli anni con il ministero della Cultura di Cuba ci hanno dato la possibilità di usufruire gratuitamente del Teatro America, della Scuola Alejo Carpentier e di avere altri numerosi vantaggi che hanno reso la gestione del progetto più semplice. Oltre all'aspetto tecnico e artistico del progetto, che effettivamente ha avuto molto successo, la possibilità di attuarlo in un Paese particolare come Cuba , che in questo momento sta vivendo una crisi economica molto profonda, ha dato modo ai partecipanti di confrontarsi con i loro limiti, le loro capacità e il loro spirito di adattamento lasciando spero in ognuno di loro, anzi di noi, la consapevolezza che in ogni luogo e soprattutto in ogni persona possiamo sempre trovare qualcosa che ci arricchisce.

Giovanna Lachi, Presidente Associazione “Punto 8“

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